Dal 2016 esiste in Italia una definizione legislativa di birra artigianale, che tuttavia risulta lacunosa e incapace di inquadrarne il suo significato più profondo. In un senso più ampio rispetto a quanto imposto dal legislatore, l'espressione può essere considerata come l'opposto semantico di "birra industriale", cioè dei prodotti delle multinazionali del settore, che si possono facilmente trovare in tutti i bar e nella gran parte dei pub italiani. In parole povere, la birra artigianale è qualcosa di diverso (ed estremamente migliore) della birra che la gente solitamente beve e conosce.
In generale la birra artigianale è una birra non pastorizzata, prodotta senza l'utilizzo di conservanti e ricorrendo a ingredienti di prima scelta. Benché il risultato finale dipenda in larga misura dall'abilità del birraio, spesso il concetto di birra artigianale è correlato a quello di birra di qualità. Le scelte compiute in fase produttiva, infatti, sono molto diverse da quelle dei grandi birrifici industriali, che al contrario non hanno come obiettivo primario la realizzazione di un prodotto qualitativamente apprezzabile. I motivi sono diversi:
Le multinazionali puntano a uniformare il gusto dei loro prodotti, al fine di livellare le aspettative dei consumatori e di raggiungere la più ampia fetta di utenti possibile. Non troverete mai una birra industriale particolarmente interessante: sono sempre prodotti piatti, scialbi, che tendono ad assomigliarsi tra loro.
Le birre industriali sono sempre microfiltrate e pastorizzate, in modo da garantire la massima conservazione del prodotto e annullare le eventuali variazioni di gusto rispetto al "modello" originale. Il risultato è però un prodotto "morto" e senza alcuna profondità.
Le birre industriali spesso sono prodotte con additivi chimici, conservanti e con surrogati del malto d'orzo, come il riso e il mais, che permettono di contrarre i costi di produzione ma compromettono di gran lunga l'esperienza gustativa.
Diversamente la birra artigianale è spesso un prodotto non scontato, con un proprio carattere preciso e un alto livello di creatività. In parole povere è birra vera, capace di trasformare la bevuta in un'esperienza unica, che nessun birrificio industriale è in grado di garantire.
La diffusione dell'interesse per la birra artigianale muove proprio dal desiderio di rivalutare una bevanda che per lungo tempo è stata associata esclusivamente ai prodotti industriali dei grandi operatori del settore. In Italia è in atto una renaissance della birra di qualità, grazie alla presenza di oltre 1.000 produttori artigianali, molti dei quali sorti solo negli ultimi anni. Il movimento di rinascita dei prodotti artigianali è un episodio non solo italiano, ma coinvolge molti altri paesi europei, che stanno seguendo il processo che è iniziato negli Stati Uniti negli anni '80 (nel 2003 si contavano negli USA ben 1.426 produttori artigianali). Oggi queste nazioni partecipano attivamente alla scena mondiale della birra artigianale, accanto a potenze dalla nobile tradizione come Belgio, Germania e Gran Bretagna.